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La nuova giunta
Ogni ofelè ga de fa el so mestè
di Franco Isman


conferenza stampa
gli assessori Martina Sassoli, Lucia Arizzi, Paolo Romani, il vicesindaco (nascosto), il sindaco
foto Fabrizio Radaelli

Questo pomeriggio presentazione alla stampa della nuova giunta: facce nuove ma soprattutto facce note.
Un Marco Mariani, sempre brillante ma abbastanza contenuto, ha esordito dicendo che trascorso qualche giorno di euforia dopo le elezioni ci si è messi al lavoro per la formazione della giunta e dopo 10-11 giorni si è arrivati ad un risultato “molto confortante” e che lui, sindaco, è “personalmente contento di queste scelte”.
Vi sono persone che hanno notevoli esperienze e non solo a Monza, altre prescelte per il loro passato e le loro esperienze di vita ed infine un “giovane virgulto” che rappresenta un investimento per il futuro. In ogni caso l'importante è aver scelto in base alle specifiche esperienze. Naturalmente ci sarebbero state altre persone meritevoli ma gli assessorati sono per legge 14 e si doveva dare la giusta visibilità politica a tutti.
Novità di questa giunta, che non sa quanti precedenti abbia in Italia (compito a casa per i giornalisti: informatevi), l'istituzione dell'assessorato all'università, ricerca scientifica e salute, affidato al professor Marco Baldoni.

All'osservazione che vi sono soltanto due donne in giunta, a fronte di ben 13 uomini, ha ribadito che il problema non aveva rilevanza in quanto le scelte erano state fatte in base alle competenze e non certo al fatto che una persona fosse maschio o femmina, o avesse altre tendenze, citando un noto deputato. Ad un certo punto ha cercato di far credere che il giovane virgulto cui si era riferito non fosse la ventiquattrenne Martina Sassoli, assessore per gli eventi giovanili, il sistema bibliotecario e le pari opportunità, ma l'assessore Lucia Arizzi, cosa francamente non molto attendibile.

Alla domanda se c'erano stati problemi sulla scelta dell'assessore all'urbanistica, il sindaco Mariani ha risposto che c'era stato un accordo completo, che naturalmente c'erano state varie proposte ma che “se ne era discusso veramente poco” e quando si era arrivati al nome di Paolo Romani (onorevole, deputato fin dal 1994, coordinatore regionale di Forza Italia per la Lombardia) “non c'era stata nessuna particolare diatriba”. Quanto al significato politico di questa nomina ha affermato che rappresenta un equilibrio politico ed è una sottolineatura dell'attenzione prestata alla città di Monza, futuro capoluogo della Provincia.
Da parte sua l'on. Romani ha ribadito che la sua presenza è dovuta alle caratteristiche peculiari della città e vuole rappresentare l'interesse forte del suo partito nella politica comunale. La scelta è certamente stata politica e non tecnica in quanto lui non è esperto di urbanistica, ma intende essere “un ragazzo che studia”.

Rispondendo a una domanda sulla Cascinazza, Mariani ha affermato che “si tratta di sedersi e di discutere” e che si potrà trasformare in parco una parte dell'area attualmente agricola, cosa certamente gradita alla popolazione, tant'è che anche chi risiede lì vicino ha dato la maggioranza dei voti alla sua coalizione.
Alla specifica domanda (fatta da chi scrive) se la nuova amministrazione intende mantenere in vita il ricorso presentato dal comune di Monza, assieme ad altri comuni limitrofi, avverso al nuovo PAI (Piano di assetto idrogeologico) o al contrarlo lasciarlo cadere, ha prima risposto che il PAI ci vuole e, alla reiterazione della domanda, ha detto di dar loro tempo di esaminare il problema consultando qualche legale.

Voglio ricordare come il PAI del 2001 aveva classificato l'area della Cascinazza nella categoria R4, “zona ad altissimo rischio di esondazione ove sono possibili la perdita di vite umane oltre che danni gravi agli edifici e alle strutture”, con conseguente divieto assoluto di costruzione.
Viceversa il nuovo PAI, emanato con decreto del governo Berlusconi, aveva ripristinato la possibilità di costruire sulla base di un progetto di canale scolmatore che dovrebbe, chissà se e quando (in realtà mai), portare l'ondata di piena da subito prima del Ponte delle Catene nel Parco a subito dopo la Cascinazza, sbattendola addosso a San Maurizio al Lambro. I prodigi della tecnica: basta un progetto (di larghissima massima) e cioè bastano un po' di righe tracciate sulla carta per far immediatamente scomparire il pericolo dell'inondazione e del conseguente rischio per le persone !

Alla faccia della specifica esperienza sbandierata dal sindaco Mariani e del vecchio detto “ogni ofelè ga de fa el so mestè”, l'onorevole Romani, dichiaratamente digiuno di urbanistica, tranne probabilmente alcuni suoi aspetti legali, è stato messo a presidiare un assessorato importante come l'urbanistica, in un momento estremamente delicato di prosecuzione dell'iter del nuovo PGT, fatto con un enorme lavoro dalla passata amministrazione (bravo Viganò), con le osservazioni dei cittadini, le risposte, le rettifiche eventuali e l'approvazione in consiglio comunale. Il tutto entro il mese di ottobre, pena la decadenza totale e l'immediato ritorno al piano Piccinato che dimensionava l'edificabile nella previsione di una espansione di Monza a 310.000 abitanti.

Ma in realtà il compito dell'assessore Romani, coordinatore di Forza Italia per la Lombardia, che, con tutti i suoi impegni, non sarà quasi mai presente ma che certamente espleterà nel migliore dei modi, è quello di garantire che la nuova amministrazione presti la dovuta attenzione alle istanze della famiglia Berlusconi e si arrivi quanto prima alla realizzazione di Milano 4. I bravi monzesi non l'hanno capito prima delle elezioni e non lo capiranno neppure ora.
388mila metri cubi? Chissà, forse Mariani, che a suo tempo con il piano Benevolo aveva messo la Cascinazza nel parco di cintura urbana, riuscirà a risparmiarne qualcuno alla povera Monza.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net

Gli assessori, dal sito del Comune


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  13 giugno 2007